Le ferite emozionali o ferite dell'anima vengono descritte e identificate* come figlie di traumi originati nell'infanzia, nel periodo prenatale, o corrispondenti a memorie che l'anima, da esperienze passate, porta con sé, tentando di trascenderle per potersene liberare.
A comparire in riferimento a cronologiche fasi parte dello sviluppo evolutivo del bambino,
la prima a venire risvegliata è la ferita detta di rifiuto, seguita da quella d'abbandono, poi da quella di umiliazione, e ancora di tradimento e ingiustizia.
Sono impressioni profonde, risvegliate da esperienze in cui l'individuo, nel far fronte a eventi e difficoltà in cui si è sentito ferito, situazioni “troppo forti” incontrate nella vita che non riusciva a sostenere, ha risposto re-agendo in modi che gli hanno permesso di sopravvivere e che trovano corrispondenza con strutture di carattere che hanno contribuito a dar forma all'ego, alla personalità (dall'etimo di possibile origine etrusca pershu, maschera dell'attore, personaggio).
Maschere di adattamento sociale, con cui spesso ci identifichiamo e che, inconsapevolmente, nell'entrare in relazione con altri (dal genitore dello stesso sesso, poi a quello di sesso opposto e a tutti coloro che andremo a incontrare) ci è stato o viene chiesto di indossare, indossiamo o dietro le quali ci nascondiamo.
Specchi e chiavi a caratterizzare dinamiche relazionali che, nel momento in cui vengono risvegliate, ri-evocate, sollecitano in noi re-azioni automatiche e istintive, che, dall'esperienza originaria, anche una volta diventati adulti, possiamo tendere a perpetuare.
Comportamenti adottati perchè considerati funzionali nell'evitare la sofferenza, ma che spesso non lo sono e che trovano invece corrispondenza con quei meccanismi di difesa messi in atto, come corazza, ad anestetizzare il sentire, nel cercare di proteggere quella parte più intima e autentica di sè che di ognuno è bambino interiore, tentando di evitare il dolore o di trovare e ricevere amore.
Una ferita corrisponde alla rappresentazione di una separazione.
Se attivata può a mettere in atto azioni compulsive, condurci a scelte compensatorie o riparatrici,.......
sperimentiamo il loro effetto anche ogni volta che non ci sentiamo allineati o coerenti con noi stessi o con ciò che desideriamo realizzare, quando invece cammino autentico per ognuno è quello di poter vivere con gioia abbracciando tutto ciò che si incontra e realizzarsi esprimendo la propria autenticità.
Ma una ferita porta anche già in sé possibilità di riunificazione.
Solve et Coagula, Separa e Riunisci, come parte fondamentale della pratica alchemica e del processo tramandato come di TrasMutAzione....
Che tendiamo ad attrarre e ricreare immagini ed eventi riconducibili a una medesima radice, si trova riferimento fin dalle antiche tradizioni esoteriche e sapienziali come del fatto si tratti di una legge spirituale.
Nelle tradizioni orientali ruota del Karma, in quella occidentale Corpo di Dolore, le ferite sono parte dell'essere umani con tutta la nostra vulnerabilità.
Lezioni da apprendere, temi personali, caratterizzano le esperienze della vita che ci troviamo ad affrontare.
E così la guarigione pare corrispondere al fatto che quell'immagine o evento dalla radice originaria comune, si ripresenterà, permettendoci di accoglie,
osservare e ascoltare con onestà,
e forse riuscire a portare luce a ciò che causa sofferenza, a ciò che tendiamo a perpetuare, mollare ciò che non ci serve,
e con compassione comprendere, pacificare, imparare a lasciar andare .........
Immagini opere di Lucio Fontana, Concetto Spaziale e Mon Dieu Adore, 1961
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