C'è una ritualità quasi dimenticata,
nata e tramandata coniugando il rispetto dei cicli della terra e le celebrazioni spirituali,
vita – trasformazione – rinascita,
di quel tempo naturale che, se rispettato, conduce l'uomo al benessere, all'armonizzazione
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E oggi, tra solstizio d'inverno e equinozio di primavera dalla tradizione celtica, si celebra Imbolc, culto della dea Brigit (divinità della luce, dei tre fuochi, dell'arte, dell'ispirazione, della creatività, della fertilità e della guarigione ), che trova corrispondenza con i giorni della Candelora parte della ritualità cristiana.
“La Madonna Candelora,
dall'inverno semo fora,
ma se piove e tira vento
nell'inverno semo dentro”
corrisponde alla giornata al culmine dell'inverno che, cambio di ciclo della stagione, si volge all'attesa dell'arrivo della primavera.
E' periodo di preparazione per la nuova crescita, in alcune zone è il primo giorno di aratura per preparare il terreno al raccolto, primo giorno del periodo propizio alla benedizione dei semi e la consacrazione degli strumenti da lavoro per la stagione di raccolto che sarà.
Il fuoco è il grande protagonista dell'Imbolc, festa della luce che sorge e della purificazione, caratterizzata dalla ritualità dell'accendere lumini, candele e falò propiziatori
(una bella tradizione quella di mettere una candela accesa su ogni finestra la sera del primo giorno di febbraio, lasciandola bruciare fino all'alba salutando così la rinascita del Sole).
Momento adatto alla purificazione personale e della casa.
Secondo la tradizione celtica in particolare, Imbolc come rinnovamento della luce, ci ricorda l'importanza anche del nostro.
Revisione da Yule, dalla rinascita del Natale,
è tempo della ricerca della nuova illuminazione e ispirazione, che fa si questa giornata sia propizia per cominciare a stabilire nuovi inizi, che si tratti delle idee appena nate, di progetti, nuovi obiettivi,.........
per i mesi e il futuro che verrà!
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